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German submarine crew POW in British hands in Rimini

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    German submarine crew POW in British hands in Rimini

    German submarine crew POW in British hands in Rimini

    Dear friends of WAF:

    My name is Juan Jaramillo Blasco. I'm an spaniard and I 48 years old. I'm with other friends of U-Historia Forum and directed by Emilio Umbría Cruz a Historical Investigation. After more than 8 years of research about his last hours of the German submarine U-617 and the events involving its crew, we are about to conclude our work we still lack some information we think you may be able to provide. According to our information the members of the crew were rescued in the Spanish part of current Morocco in September 1943, later interned first in Spain in La Carraca in Cádiz till the end of the war, and transferred to Gibraltar, according to the information given by the son of the commander of the submarine. They left Gibraltar on the HMS Antenor on 24/11/45 to Bari and from there they were sent to the prisoner or labour camp in Rimini, in the north of Italy.We would be very grateful if you could:

    1- Tell us the arrival date of the crew to Bari, if they were some time in the camp there or they were directly sent to Rimini. How long did they remain in Rimini, when they were released, what did they do during the internment period.
    2- Send us, in case there is any, some photographs of the camp in Rimini and of the crew.
    3- Provide us with any official document or report from the camp related to the crew.



    Thank you in advance for your cooperation.

    Yours faithfully;




    Jan.

    #2
    I would write this man in Italy. There was DP camp and POW camp.

    http://www.dpcamps.org/rimini.html

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      #3
      Thanks, Jhodgson!. I try to keep in contact with these persons.





      Jan.

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        #4
        The nr. 70 is a photo of a parts of Rimini Enklave, the sistem of allied camps for prisonier of German Army (about 300.000 soldiers) in the area from Cesenatico to Riccione (on the Adriatic coast) from may 1945 to spring 1947, 1... this photo is the camp of teh Airport (today RImini-Miramare). J Think that it is impossible to have notice from Italy about some german soldiers, all the archives on the prisoniers are in Germany or in England........


        http://dev.wehrmacht-awards.com/foru...ghlight=rimini
        Last edited by mufasa; 04-21-2009, 09:47 AM.

        Comment


          #5
          Originally posted by mufasa View Post
          ........
          Thanks for the appointing of this post, Mufasa!

          I send a PM at our shipmate Simon W Saffin in this momment.

          My friend Brian, found any information in the National Archives (UK) but isn't concrete.






          Jan.

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            #6
            Mufasa, this book I'm sure are in interest:



            I found, after various days of intensive navigation an interesting book, written in Italian:

            Rimini Enklave 1945-1947. Un sistema di campi alleati per prigionieri dell'esercito germanico
            Bologna, Clueb, 2005 por Patrizia Dogliani

            In http://www.storiaefuturo.com/it/numero_10/scaffale/4_campi-alleati-per-prigionieri-esercito-germanico~165.html:

            Patrizia Dogliani, con i contributi di Nadia Tampieri, Alessandro Agnoletto e Lutz Klinkhammer, rompe finalmente il silenzio in Italia sulla tematica dei prigionieri tedeschi in mano alleata dopo la Seconda guerra mondiale. Si tratta di una ricerca ben documentata, condotta tra l'Istituto di Storia contemporanea a Monaco di Baviera, il Bundesarchiv-Militärarchiv di Friburgo in Brisgovia e la biblioteca comunale di Rimini. I quattro saggi che compongono l'opera trattano i seguenti argomenti: un primo bilancio storiografico sulla tematica, per la prima volta sollevata dal giornalista canadese, James Bacque; la ricostruzione storica del campo di Rimini, dalla sua nascita al suo smantellamento; la descrizione del campo attraverso i racconti e i ricordi degli abitanti di Rimini; la prigionia di guerra come eredità complessa all'interno della coscienza collettiva tedesca.
            Rimini Enklave fu un sistema di campi sotto controllo britannico e fu un importantissimo punto di raccolta e smistamento dei prigionieri: nell'arco di due anni il campo arrivò ad accogliere tra i centocinquantamila e i trecentomila uomini (ufficiali, semplici soldati, SS, criminali di guerra, civili…). Ma furono presenti anche donne: erano state impiegate come personale ausiliario presso gli Stati Maggiori, nei reparti di trasmissioni, nella contraerea e infine come staff paramedico della Croce Rossa Tedesca (c'è una grande difficoltà nel reperire fonti e numeri a tale proposito).
            Alla nascita l'enclave si presentava come una struttura essenziale: furono i prigionieri infatti a mettere in piedi un vero e proprio sistema abitativo ed autosufficiente, dotato di cucine, magazzini, sale comuni di ritrovo. La direzione dell'Enklave venne delegata al Quartier generale tedesco, Qgt, che lo amministrava sotto la supervisione della ventunesima brigata britannica.
            La vita dei prigionieri si divideva tra il lavoro per il mantenimento stesso del campo e le attività ricreative, organizzate al suo interno. Die Brücke , il giornale scritto e pubblicato dagli stessi prigionieri rappresentava una sorta di “tavola rotonda”, all'interno della quale i detenuti potevano confrontarsi, discutere, porsi degli interrogativi. I dibattiti e i forum, affidati ad una autogestione (controllata) tedesca, costituivano altri momenti significativi di questo progetto culturale. I Britannici, in questo modo, avviarono un programma di recupero che vedeva come modello la democrazia britannica, forse la più vicina e la più accettabile dai tedeschi . Anche se non tutti i prigionieri rispondevano positivamente a tali iniziative, nel complesso, la partecipazione e l'impegno dimostrato dalla gran parte degli “ospiti” del campo sono segni inequivocabili di una sincera volontà di rinascita morale.
            Ma quale fu l'atteggiamento degli abitanti di Rimini nei confronti dell'enclave? Il campo venne percepito fin dall'inizio come uno spazio “invadente”, rifiutato e temuto. Il territorio romagnolo era ancora molto provato e povero di risorse, come gran parte delle zone che avevano conosciuto la guerra e l'occupazione. I riminesi pertanto tentarono con ogni mezzo di ostacolare l'insediamento del campo e il conseguente arrivo degli ex invasori.
            “Il tema della prigionia è importante per molti paesi, in primis per la Germania post-bellica. Il cancelliere Adenauer nel 1957 vinceva le elezioni anche grazie al concordato ritorno degli ultimi prigionieri tedeschi [...]; momento chiave della sua politica estera ma anche interna, l'integrazione dei prigionieri di guerra assieme a quella dei profughi.” Così Lutz Klinkhammer pone l'accento sull'importanza che questo momento rivestì all'interno della storia e della società tedesca, e che in qualche modo contribuì a costituire il “primo strato della memoria”: l'esperienza della prigionia nei campi alleati, insieme ai bombardamenti, le fughe e le espulsioni, divennero nell'immediato dopoguerra tedesco gli unici ricordi del conflitto. La persecuzione degli ebrei e delle altre minoranze, l'occupazione e la guerra voluta e scatenata dalla Germania diventarono il “secondo strato della memoria”, l'identità rimossa.
            La storia di Rimini Enklave è indubbiamente un importante contributo al dibattito storiografico nato intorno ai prigionieri tedeschi in mano alleata dopo la Seconda guerra mondiale e si inserisce in un contesto di studi ancora in lenta e graduale evoluzione, che ha visto fino ad ora parziali e limitati interventi.


            I hope, with its reading, I will learn more of this stage of the members of the crew of U-Brandi -until unknown-.




            Jan.
            Last edited by Jan7; 07-15-2009, 02:53 PM.

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